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RIENTRO DALLE FERIE: CONSIGLI PER AZIENDE E LAVORATORI

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  • On Agosto 26, 2024
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La ripresa delle attività lavorative comporta sempre uno stress psicofisico da non sottovalutare. Come ripartire nel rispetto delle norme e del benessere dei soggetti interessati.

Stanchi, demotivati, con difficoltà di concentrazione, mancanza di iniziativa, incremento dei livelli d’ansia, spossatezza, cefalee. 

Sono alcuni dei sintomi della cosiddetta “sindrome da rientro” o “post-vacation blues, la risposta psico-fisica dell’organismo al ritorno alla quotidianità dopo la vacanza o il periodo di ferie. 

Nonostante sia un fenomeno transitorio e facilmente risolvibile può riflettersi negativamente sia sul benessere, sia sulla produttività dei lavoratori. 

Una questione, dunque, sempre più rilevante per le aziende non solo per motivi etici e di conformità alle normative ma anche di costi.

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Le linee guida dell’Oms

La correlazione tra benessere e produttività è stata analizzata dall’Organizzazione mondiale della Sanità in un documento pubblicato nel settembre 2022 in cui si forniscono le linee guida sulla salute mentale al lavoro.

L’Oms stima che la depressione e l’ansia costino all’economia globale 1.000 miliardi di dollari ogni anno dovuti principalmente alla perdita di produttività.

Le linee guida offrono alcune raccomandazioni su interventi organizzativi, formazione dei manager e dei lavoratori, interventi individuali e ritorno al lavoro.

Ed infatti, come precisato all’interno del documento: i “Luoghi di lavoro sicuri, sani e inclusivi non solo migliorano la salute mentale e fisica, ma probabilmente riducono anche l’assenteismo, migliorano le prestazioni lavorative e la produttività, aumentano il morale e la motivazione del personale e riducono al minimo i conflitti tra colleghi”. 

La normativa sul benessere dei lavoratori

Per le aziende è dunque essenziale agevolare il ritorno alla normalità e offrire misure di supporto che promuovano il benessere psicofisico dei dipendenti, le stesse aziende, peraltro, sono tenute per legge a promuovere un ambiente lavorativo sicuro e sano.

Tra le normative più rilevanti nel sistema italiano troviamo:

  • Il Decreto Legislativo 81/2008, noto come Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, che all’art. 28 impone al datore di lavoro l’obbligo di valutare tutti i rischi, compresi quelli legati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’accordo europeo dell’8 ottobre 2004
  • L’accordo europeo dell’8 ottobre 2004, siglato da CES – sindacato Europeo; UNICE-“confindustria europea”; UEAPME – associazione europea artigianato e PMI; CEEP – associazione europea delle imprese partecipate dal pubblico e di interesse economico generale, e recepito in Italia attraverso l’Accordo Interconfederale del 9 giugno 2008,   intende individuare un modello di prevenzione e gestione dello stress da lavoro da parte dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti.
  • Il Codice Civile: l’art. 2087 Tutela delle condizioni di lavoro, ai sensi del quale “L’imprenditore e’ tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza  e  la tecnica,  sono  necessarie  a  tutelare  l’integrità  fisica  e   la personalità morale dei prestatori di lavoro”.

Misure di welfare aziendale per il benessere dei lavoratori

Il rientro dalle vacanze può rappresentare il momento ideale per promuovere un ambiente che valorizzi il benessere psicologico e fisico dei dipendenti. Vediamo quali misure è possibile promuovere:

  • Flessibilità Oraria e Smart Working: offrire la possibilità di rientrare gradualmente, con orari flessibili o modalità di lavoro ibrido, può aiutare i lavoratori a riadattarsi meglio alla routine. 
  • Attività fisiche o di benessere mentale: le aziende possono promuovere attività fisiche e mentali, come yoga, meditazione o sessioni di mindfulness, se ne hanno la possibilità, all’interno dell’ambiente lavorativo, oppure stringendo convenzioni con aziende locali che offrano i servizi con modalità agevolate per i lavoratori.
  • Sostegno Psicologico: anche offrire servizi di supporto psicologico può essere prezioso per migliorare lo stress dei lavoratori. Le aziende possono istituire uno sportello in loco con servizio di assistenza psicologica accessibile sia in ufficio che da remoto o, anche in questo caso, stringere accordi, ad esempio con l’Ordine degli psicologi locale.
  • Gestione dei carichi di lavoro: un rientro graduale è legato anche alla gestione dei carichi di lavoro. È preferibile evitare di sovraccaricare i dipendenti immediatamente dopo le ferie e di pianificare invece un periodo di “rientro soft” con una graduale ripresa delle attività più impegnative.
  • Creazione di spazi per il relax: senza per forza dover attrezzare ampi spazi, anche piccole aree con divani o poltrone, piante e una zona ristoro può rappresentare un’oasi di tranquillità durante la giornata lavorativa.
  • Incentivi e Benefit Aziendali: le aziende possono rivedere i programmi di welfare aziendale offrendo benefit mirati al benessere come abbonamenti a palestre, buoni per centri benessere, o programmi di salute mentale.

Se siete interessati a implementare programmi di welfare aziendale che supportino il benessere psicofisico dei dipendenti potete consultare il nostro studio legale per garantire la conformità alle normative.

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