In esse si pone l’attenzione sulla necessità di adottare una serie di interventi che si prefiggono l’obiettivo di promuovere la cultura dell’innovazione e valorizzare e tutelare la proprietà intellettuale, vista come un elemento fondamentale per padroneggiare il processo di digitalizzazione che sta investendo la nostra società e, nello specifico, il nostro sistema produttivo.
L’importanza della proprietà industriale è esplicitamente confermata dal PNNR, che annuncia la riforma del sistema della proprietà industriale, visto come un aspetto cruciale per la tutela delle idee, dello sviluppo lavorativo e di quanto venga generato dall’innovazione e per assicurare un vantaggio competitivo a chi si sia attivato in questo ambito.
Struttura delle linee di intervento
Le linee di intervento individuano le seguenti 5 sfide per rafforzare la promozione e l’applicazione della proprietà industriale:
– migliorare il sistema di protezione della proprietà industriale;
– incentivare l’uso e la diffusione della proprietà industriale, in particolare da parte delle PMI;
– facilitare l’accesso ai beni immateriali e la loro condivisione, garantendo nel contempo un equo rendimento degli investimenti;
– garantire un rispetto più rigoroso della proprietà industriale;
– rafforzare il ruolo dell’Italia nei contesti europei ed internazionali sulla proprietà industriale.
Ognuna di esse viene poi approfondita, enucleando le specifiche linee di intervento da porre in essere.
Un elemento di primaria importanza è costituito dalla riforma del Codice della proprietà industriale, che è ritenuto imprescindibile per l’adeguamento della cornice normativa agli sviluppi che vengono prefigurati dalle linee di intervento.
Entrando nel merito, fermo restando che molte disposizioni sono di natura programmatica e pertanto necessiteranno dell’adozione di provvedimenti attuativi, per ogni singolo obiettivo si segnalano brevemente alcuni elementi degni di nota:
1. Migliorare il sistema di protezione della proprietà industriale
In questo ambito, oltra alla già citata riforma del Codice della proprietà industriale (di seguito “Codice”), è sicuramente interessante la previsione che il richiedente possa pagare i diritti di deposito del brevetto entro un termine definito, successivo alla presentazione della domanda di brevetto (e non più contestualmente alla presentazione della domanda), ferma restando la data di deposito ufficiale della predetta domanda.
È allo studio la possibilità di introdurre in modo esplicito nel Codice l’esclusione della registrazione di quei marchi che possano risultare evocativi delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine.
Grande importanza viene riconosciuta alla tutela dell’innovazione in ambito universitario e presso gli enti pubblici di ricerca: la titolarità delle invenzioni non sarà più riconosciuta ai ricercatori che le hanno sviluppate, ma alle rispettive strutture in cui essi operano e, solo in caso di inerzia della struttura in questione, verrà attribuita al ricercatore.
Verrà, inoltre, disciplinata la protezione temporanea dei disegni e modelli presentati in fiere e manifestazioni espositive.
Grande attenzione sarà anche dedicata ad una serie di interventi miranti a semplificare l’attuale disciplina del Codice ed all’adozione di procedure rapide, efficaci ed a costi contenuti.
Da ultimo, si dovrà creare una nuova infrastruttura telematica di supporto per la gestione di tutte le domande e i titoli di proprietà industriale, che si avvalga delle più moderne tecnologie, dovrà essere completata l’attuazione del Sistema Brevettuale Unitario e si dovrà ottimizzare il sistema dei “Certificati di protezione complementare”.
Ultimo obiettivo è la creazione di una cultura della proprietà industriale, che consenta di acquisire una maggiore consapevolezza della stessa.
2. Incentivare l’uso e la diffusione della proprietà industriale, in particolare da parte delle PMI
Il primo obiettivo è la garanzia del sostegno finanziario agli strumenti per la valorizzazione dei titoli di proprietà industriale, “in primis” superando l’orizzonte temporale annuale degli attuali bandi. In questo contesto assume rilevanza una adeguata azione volta a supportare l’accesso alla consulenza specialistica.
Sarà anche di rilevante impatto un’azione di promozione delle misure di valutazione economica dei titoli di proprietà industriale, che è la diretta conseguenza dell’accresciuta importanza della valutazione dei beni immateriali nella valutazione delle aziende.
Anche in questo ambito si richiama l’attenzione sul nuovo sistema di tutela dell’innovazione in ambito pubblico e si conclude ponendo l’accento sulla necessità di assicurare un’adeguata informazione presso le imprese, rafforzando le reti territoriali di assistenza alle stesse.
3. Facilitare l’accesso ai beni immateriali e la loro condivisione, garantendo nel contempo un equo rendimento degli investimenti
Questo obiettivo si prefigge in primo luogo di gestire l’accesso alla proprietà intellettuale in caso di crisi, come quelle sanitarie, privilegiando la via degli accordi volontari, in grado di contemperare gli interessi legittimi dei detentori dei diritti di privativa industriale con quelli generali della collettività, e facendo ricorso al rilascio di licenze obbligatorie solo in caso di fallimento di qualunque altro tentativo.
L’altro elemento rilevante è costituito dalla messa a disposizione delle informazioni brevettuali.
4. Garantire un rispetto più rigoroso della proprietà industriale
Questo obiettivo pone l’accento su uno dei “temi dolenti” in materia di tutela della proprietà intellettuale. In esso si afferma la volontà di rafforzare l’impegno contro la contraffazione, ponendo in atto varie misure, in relazione alle quali si segnalano l’adeguata conoscenza del fenomeno, l’adozione di una normativa specifica più aggiornata ed efficace ed una politica di supporto alle imprese nella lotta alla contraffazione.
5. Rafforzare il ruolo dell’Italia nei contesti europei ed internazionali sulla proprietà industriale
Questo ultimo obiettivo rappresenta la logica “chiusura” di quelli precedenti. Dati i necessari collegamenti con le politiche comunitarie, si ritiene prioritario assicurare la presenza italiana nei contesti internazionali, garantendo una attiva partecipazione ai lavori in sede comunitaria.
È ritenuto fondamentale il supporto all’attuazione del “Brevetto Europeo con effetto unitario”. Esso verrà rilasciato dall’Ufficio Europeo dei brevetti (EPO) e permetterà al suo titolare, attraverso il pagamento presso l’EPO di una unica tassa di rinnovo, di ottenere contemporaneamente la protezione brevettuale nei 25 Paesi della UE aderenti all’iniziativa.
Questo brevetto non sostituirà il brevetto nazionale, ma sarà preminente in caso di cumulo delle protezioni con quello nazionale. Il Brevetto Europeo con effetto unitario sarà operativo solo dopo l’entrata in vigore dell’Accordo internazionale sul Tribunale Unificato dei Brevetti (TUB).
Da ultimo, si afferma che verrà rafforzato l’impegno del nostro Paese negli organismi internazionali e saranno incentivate le collaborazioni bilaterali.
Considerazioni conclusive
Le linee di intervento strategiche sulla proprietà industriale per il triennio 2021-2023 rappresentano un pacchetto di notevole importanza e valenza strategica per la protezione e l’incentivazione dell’innovazione, che costituisce sempre di più un fattore cruciale di sviluppo nella nostra società.
L’articolato “pacchetto” che è stato presentato, pur necessitando di interventi attuativi, delinea chiaramente la strategia che il Governo intende perseguire. È inoltre significativo che sia stato previsto un arco temporale triennale per l’adozione delle varie misure (previsto in considerazione della loro complessità ed onerosità) e, soprattutto, che sia stata già prevista una revisione delle stesse “in itinere”, a testimonianza dell’attenzione che ad esse viene riservata.
Sicuramente sarà decisivo per il loro successo un valido aggiornamento del Codice della proprietà industriale, con la presentazione del disegno di legge in tempi rapidi come da cronoprogramma, ed una congrua dotazione finanziaria per l’attuazione dei diversi obiettivi, ma sarà altrettanto cruciale la collaborazione tra i diversi soggetti che saranno chiamati ad operare per il buon esito delle linee guida.
Credit by:
IPSOA Quotidiano
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