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LAVORO NOTTURNO: INAIL AGGIORNA LA PUBBLICAZIONE SUGLI INFORTUNI

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  • On Settembre 6, 2024
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Il lavoro raccoglie le statistiche relative al quinquennio 2018-2022, analizzando sia le denunce sia le definizioni positive e le conseguenze degli eventi. Contiene inoltre una panoramica aggiornata della normativa di riferimento. 

La recente pubblicazione dell’Inail dal titolo “Gli infortuni sul lavoro in orario notturno in Italia”, inserita nella Collana salute e sicurezza, aggiorna a distanza di anni un precedente testo (Brusco et al. 2011), che ha rappresentato il primo studio sul fenomeno. 

Il lavoro analizza la normativa di riferimento e fornisce i dati relativi ai lavoratori notturni, indicando gli infortuni sul lavoro denunciati nel periodo 2018-2022.

Il lavoro notturno

Il ricorso al lavoro notturno soddisfa bisogni sociali ed essenziali, perché garantisce servizi primari come la sanità ed i servizi assistenziali; la sicurezza con le forze dell’ordine e la vigilanza; il trasferimento e il reperimento di beni di base col trasporto.

A queste esigenze, però, se ne aggiungono altre di tipo strettamente economico, legate ai processi industriali a ciclo continuo e alla massimizzazione dell’utilizzo di macchinari. Ne consegue l’estensione del tempo del lavoro nell’arco delle 24 ore, con effetti anche sulla salute e sull’integrità psico-fisica del lavoratore. 

Il lavoratore notturno

Il lavoratore notturno è colui che svolge almeno tre ore del turno di lavoro in periodo notturno (intervallo di tempo di almeno sette ore che comprende la fascia dalla mezzanotte alle 5 del mattino). 

È lavoratore notturno anche colui che svolge nel periodo notturno parte del suo lavoro secondo quanto stabilito dai contratti collettivi (in questo caso le ore minime giornaliere e le giornate annue sono definite dalla contrattazione). In mancanza di una disciplina collettiva, l’attività nel periodo notturno deve essere svolta per almeno tre ore del tempo giornaliero di lavoro e per un minimo di 80 giorni nell’arco dell’anno (riproporzionato nel caso di lavoro part-time). 

La normativa

Il lavoro notturno è regolamentato dal d.lgs. 66/2003 in attuazione delle direttive comunitarie 93/104/CE e 2000/34/CE concernenti taluni aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro. Il decreto chiarisce le definizioni di periodo notturno e di lavoratore notturno (art.1); detta le limitazioni allo svolgimento del lavoro notturno (art.11) per esempio nei casi di minorenni ovvero di donne in gravidanza o con figli piccoli; impone controlli (almeno ogni due anni) preventivi e periodici adeguati al rischio a cui il lavoratore è esposto (art.14) e stabilisce l’assegnazione al lavoro diurno per inidoneità fisica (art.15). 

Per individuare le 7 ore consecutive di lavoro notturno, cui la norma fa riferimento (contenente il periodo dalla mezzanotte alle 5), il periodo notturno potrà iniziare alle 22 (con termine alle ore 5) oppure alle 23 (con conclusione alle ore 6) o alla mezzanotte (con conclusione alle ore 7). 

Il lavoro faticoso

Il d.lgs. 67/2011 ha introdotto per i lavoratori impegnati in attività particolarmente faticose e pesanti la possibilità di accesso anticipato alla pensione. Tra le tipologie di lavoratori rientrano anche i notturni ai sensi del d.lgs. 66/2003. 

Il lavoro notturno comporta senza dubbio un maggior affaticamento dell’organismo e limitazioni alla sfera privata di relazione e familiare del lavoratore. Le alterazioni del ciclo sonno/veglia hanno conseguenze sulla salute dell’individuo se protratte nel tempo. Si sono osservati sia effetti nel breve periodo, come insonnia o eccessiva sonnolenza e sia nel lungo periodo, come malattie cardiovascolari, problemi a livello digestivo, stress, aumento di peso, alterazioni a livello riproduttivo, ecc. 

L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato i turni di notte come probabili cancerogeni per l’essere umano, mentre una recente fact sheet dell’Inail ha evidenziato possibili effetti sulla salute riproduttiva di donne e uomini. 

Per evitare danni alla salute del lavoratore, il datore di lavoro ha lobbligo di effettuare controlli preventivi e periodici almeno ogni due anni. Inoltre, è opportuno ricordare che, ancora prima di essere adibito a lavori notturni, il lavoratore deve essere ritenuto idoneo da strutture sanitarie pubbliche o dal medico competente. 

Quanti e quali sono i lavoratori notturni 

I dati Istat sulle forze di lavoro stimano oltre 2,5 milioni di lavoratori con turno notturno per il 2022; in pratica l’11,1% degli intervistati (il 12,1% nel caso dei soli lavoratori dipendenti), in aumento rispetto alla precedente pubblicazione che riportava l’8,5%, ma inferiore all’incidenza rilevata nelle indagini più recenti di Eurispes e quantificata nel 15% del totale dei lavoratori, interessando circa 3 milioni di occupati. 

In particolare, i dati forniti hanno evidenziato che: “La maggioranza dei notturni è dipendente (85,6%, contro il 78,5% degli occupati totali); oltre otto lavoratori su dieci con contratto a tempo indeterminato e solo il 17% ha un contratto a termine. Il 14,4% è un autonomo (è il 22,4% per il complesso degli occupati). Sono prevalentemente di sesso maschile, il 39,4% ha tra i 35 e i 49 anni, il 33,6% dai 50 anni in su (in generale la fascia di età a maggior occupazione); i giovani sono il 27% (contro il 22,1% di chi fa lavoro diurno). Gli stranieri rappresentano il 12,4%. Poco meno della metà dei lavoratori è in possesso di diploma, il 30% ha la licenza media, mentre i laureati, anche in possesso di altro titolo superiore, rappresentano il 21,3%”. 

I settori in cui è più diffuso il lavoro notturno

Il lavoro notturno è più diffuso nei servizi, tra cui spiccano la sanità che raccoglie il 20,6% di tutti i lavoratori notturni, le strutture ricettive come alberghi e ristoranti (16%), la pubblica amministrazione (10% nella quale rientrano anche la difesa e l’ordine pubblico) e il trasporto e magazzinaggio (9,8%). Rilevante anche la quota nell’industria in senso stretto (20,3%), per via della presenza di unità produttive a ciclo continuo o impegnate in notturna (metalmeccaniche, alimentari, industrie della stampa, ecc.). A livello territoriale si rileva che il 48,3% dei lavoratori notturni è collocato nel Nord, il 30,2% nel Mezzogiorno e il resto al Centro. Il confronto col complesso degli occupati mostra una maggior diffusione del lavoro notturno nel Sud e Isole, infatti, l’incidenza riferita a tutti i lavoratori è inferiore di circa quattro punti percentuali. 

Gli infortuni sul lavoro denunciati nel 2018-2022 

I dati statistici si riferiscono al quinquennio 2018-2022 aggiornati al 31 ottobre 2023. 

La stragrande maggioranza dei casi rilevati riguarda coloro che prestano abitualmente la loro attività in orario notturno, ma una parte residuale coinvolge anche personale impiegato di giorno e che – solo occasionalmente – si trova a svolgere l’attività a tarda ora o con le prime luci del sole, per esempio per lavoro straordinario. 

Il documento rileva inoltre che “Nel 2022, gli infortuni sul lavoro denunciati complessivamente allInail sono stati 640.251, di questi 18.054 sono occorsi tra la mezzanotte e le 6. Gli infortuni in orario notturno rappresentano una quota molto contenuta, il 2,8% nel 2022, quota che si è mantenuta abbastanza stabile nel quinquennio 2018-2022, a meno del calo osservato nellanno della pandemia. Sempre nel 2022 i decessi complessivi sono stati 1.243, di cui 96 avvenuti in orario notturno. Più elevata lincidenza per i casi mortali: il 7,7% nel 2022, la più alta nel quinquennio, a fronte di un dato medio del 5,5% che è quasi doppio rispetto a quello osservato sugli infortuni in complesso”. 

I settori più colpiti

I settori di attività economica (classificazione Ateco Istat 2007) maggiormente interessati dal fenomeno infortunistico durante lo svolgimento di lavoro in ore notturne sono quelli del manifatturiero, con il 27,4% dei casi, il trasporto e magazzinaggio 18,5%, la sanità e assistenza sociale 16,7% e il noleggio, agenzie di viaggi e supporto alle imprese 12,5%. Questi primi 4 settori, da soli coprono ben il 75% degli infortuni complessivi avvenuti in orario notturno. 

QUI LA PUBBLICAZIONE PER INTERO

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