La volontà popolare non può essere sovvertita dal Giudice in assenza di concreti elementi circa alterazioni della sua ricostruzione da parte delle sezioni elettorali.

E’ questa la chiara regola fissata dal CGA nella sentenza 403/2020 che ha ribaltato la decisione con cui il TAR Catania aveva annullato l’elezione del Sindaco di Siracusa, per meri difetti di verbalizzazione in alcune sezioni elettorali.

Le irregolarità paventate dal TAR, secondo la citata sentenza, erano di “carattere del tutto ipotetico, e in definitiva solo congetturale” in quanto non suffragate da indici oggettivi e riscontri esterni di un eventuale deficit di libertà e genuinità nell’espressione del voto, anzi contraddette da indici di segno opposto.

Il CGA, in particolare, ha ritenuto che i difetti di verbalizzazione fossero del tutto fisiologici, dovuti alla inadeguata preparazione dei componenti dei seggi e alla complessità della normativa in materia, “…ma se davvero bastassero irregolarità di tal fatta a inficiare la validità delle operazioni elettorali, pressoché qualsiasi consultazione sarebbe condannata in partenza al serio rischio di una vanificazione dei suoi effetti, con le conseguenze esiziali di un enorme dispendio di tempi e mezzi, e di gravi pregiudizi per la continuità amministrativa degli enti e, soprattutto, per la credibilità dei poteri pubblici”.

Una bella pagina di diritto elettorale che ha visto protagonisti gli Avvocati Associati Gianluca Rossitto Giuseppe Berretta e Giovanni Mania, i quali hanno proposto, per il Sindaco eletto, l’appello accolto dal CGA.