REGIME FORFETTARIO: IVA ESENTE PER I PERCETTORI DI REDDITO FINO A 85.000 EURO

Con decisione n. 664 del 21 marzo 2023, il Consiglio dell’Unione Europea ha autorizzato l’Italia  all’innalzamento della soglia ad € 85.000 di ricavi e compensi per l’esenzione IVA per il regime forfettario, limite precedentemente fissato ad € 65mila.

L’Italia, con lettera del 29 novembre 2022 protocollata dalla Commissione, aveva chiesto l’autorizzazione a derogareall’articolo 285 della direttiva 2006/112/CE per ottenere tale “misura speciale”, prevista dalla Legge di Bilancio 2023. 

La CE ha accolto la domanda, prevedendo la possibilità di usufruire di tale regime di favore, consistente in adempimenti contabili e dichiarativi semplificati e nell’applicazione di un’unica imposta sostitutiva con aliquota al 15% (5% per le nuove attività), con effetto retroattivo dal 1 gennaio 2023 e fino al dicembre 2024.

Come chiarito dal Consiglio, la misura in commento, la cui applicazione sarà limitata nel tempo anche al fine di valutarne l’efficacia, è coerente con la direttiva (UE) 2020/285 e mira a ridurre l’onere di conformità per le piccole imprese e ad evitare distorsioni della concorrenza nel mercato interno. 

In ogni caso, si tratta di una misura facoltativa, infatti, a norma dell’articolo 290 della direttiva 2006/112/CE, è sempre possibile optare per il regime ordinario IVA. 

La decisione è stata presa tenendo conto:

– dell’incidenza positiva che la misura speciale ha avuto sulla semplificazione degli obblighi in materia di IVA, con una riduzione degli oneri amministrativi e dei costi di conformità per le piccole imprese e per le autorità fiscali, che consentonodi destinare più risorse alla lotta contro le frodi in materia di IVA e la concentrazione delle attività di controllo sui soggetti passivi di maggiore entità;

– ed anche dell’effetto trascurabile sul gettito IVA totale riscosso. 

Si ricorda inoltre che, ai sensi dell’articolo 3 della direttiva (UE) 2020/285, gli Stati membri sono tenuti ad adottare, entro il 31 dicembre 2024, le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla citata direttiva, e ad applicare tali disposizioni a decorrere dal 1^o gennaio 2025. 

Per tali ragioni l’Italia è autorizzata ad applicare la misura speciale fino al 31 dicembre 2024.