Bonus benzina: per i lavoratori dipendenti buoni fino a 200 euro
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- On Luglio 29, 2022
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Via al bonus carburante per i dipendenti dei datori di lavoro privati, così come previsto dall’art. 2 del D.L. n. 21/2022, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 51/2022.
L’Agenzia delle Entrate, dopo quattro mesi dalla vigenza della normativa di riferimento, ha fornito l’ambito di applicazione e le relative istruzioni per l’erogazione, con la circolare n. 27/E del 14 luglio 2022.
Vediamo quali sono tutte le caratteristiche per l’erogazione di questo benefit ai lavoratori.
Chi eroga i buoni
Il soggetto che può erogare i buoni carburante (o titolo analogo) per contenere gli impatti economici dovuti ai maggiori costi sostenuti a seguito dell’aumento del prezzo dei carburanti, è unicamente il datore di lavoro del settore privato, oppure gli enti pubblici economici i cui dipendenti sono assimilati a quelli di datori di lavoro privati o, ancora, soggetti che non svolgono un’attività commerciale e i lavoratori autonomi, sempre ché entrambi dispongano di propri lavoratori dipendenti.
Chi non può erogare i buoni
Ma non tutti i lavoratori dipendenti saranno beneficiari del bonus. Non rientrano infatti fra i soggetti che possono erogare i buoni le amministrazioni pubbliche, di cui all’art. 1, comma 2, del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, come:
– le amministrazioni dello Stato;
– gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative;
– le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo
– le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane, e loro consorzi e associazioni;
– le istituzioni universitarie;
– gli Istituti autonomi case popolari;
– le Camere di commercio industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni;
– gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali;
– le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale;
– l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN);
– le Agenzie, di cui al decreto legislativo n. 300/1999.
I destinatari dei buoni
I possibili destinatari dei buoni carburante sono esclusivamente i lavoratori dipendenti, così come identificati dall’art. 2094 del codice civile.
La normativa di riferimento non prevede alcuna distinzione tra le varie tipologie contrattuali presenti in azienda. Ragion per cui sarà possibile erogare i buoni, sino all’ammontare massimo di 200 euro, anche agli apprendisti ovvero ai lavoratori con forme flessibili di lavoro come, ad esempio, ai lavoratori a part-time, ai lavoratori a tempo determinato o, piuttosto, ai lavoratori intermittenti.
Non è previsto alcun tetto reddituale per l’ammissione al beneficio, per cui sarà possibile erogare il bonus anche a lavoratori con retribuzioni “importanti”.
L’erogazione non sarà possibile per coloro i quali non hanno in essere un rapporto di lavoro subordinato come, ad esempio, i tirocinanti, i collaboratori coordinati e continuativi o gli amministratori.
Tipologia di voucher
Il valore erogabile, nell’importo massimo di 200 euro, dovrà riguardare esclusivamente buoni per il rifornimento di carburante per autotrazione. Parliamo di:
– benzina;
– gasolio;
– GPL;
– metano;
– per la ricarica di veicoli elettrici.
Modalità di erogazione
L’erogazione dei buoni potrà avvenire da parte dei datori di lavoro esclusivamente su base volontaria.
La scelta dei lavoratori ai quali erogare il beneficio può essere effettuata anche ad personam e senza necessità di un preventivo accordo contrattuale. Ciò è dovuto al fatto che il legislatore ha richiamato solo il comma 3, dell’art. 51, del TUIR, e non anche il comma 2, del medesimo art. 51, il quale, nell’elencare i benefit che non concorrono a formare il reddito da lavoro dipendente, fa riferimento “alla generalità o a categorie di dipendenti”.
L’importante è che l’erogazione non sia stata prevista in sostituzione del premio di risultato, così come disciplinato ai sensi dell’art. 1, comma 182 e ss., della legge di Bilancio 2016 (Legge n. 208/2015). Ciò in quanto, in questo caso, l’erogazione dovrà essere subordinata a quanto previsto dalla normativa di riferimento ed ai relativi chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate (circolari n. 28/E/2016 e 5/E/2018 e risoluzione n. 55/E/2020).
Quando vanno distribuiti i buoni
La distribuzione dei voucher, da parte del datore di lavoro, dovrà essere effettuata entro e non oltre il 12 gennaio 2023, in applicazione del principio di cassa allargato.
I buoni potranno essere erogati sia in formato cartaceo che elettronico e dovranno riportare il loro valore nominale.
In merito al costo di acquisto dei buoni carburante, il valore erogato al dipendente rappresenterà il costo azienda, in quanto, ai fini della tassazione i buoni rientrano nell’ambito di applicazione dell’art. 51, comma 3, ultimo periodo, del TUIR.
Per quanto il legislatore abbia equiparato la somministrazione dei buoni carburante ai buoni previsti dal comma 3, dell’art. 51, del TUIR, questi non fanno cumulo con i 258,23 euro ivi previsti quale massimale erogabile. In pratica, il valore dei buoni carburante (nel massimale dei 200 euro) rappresenta una ulteriore agevolazione rispetto ai 258,23 euro, previsti dal comma 3, dell’articolo 51.
Esempio Il datore può erogare al lavoratore, per l’anno 2022, le seguenti somme senza la relativa corresponsione di alcuna tassazione e contribuzione: – Erogazione di 200,00 euro quale buoni carburante, ai sensi dell’art. 2, del D.L. n. 21/2022 – Erogazione di 240,00 euro quale buoni spesa (compresi eventuali ulteriori buoni benzina), ai sensi dell’articolo 51, comma 3, del DPR n. 917/1986 In considerazione di ciò, è il caso di tenere ben differenziati i due valori attraverso l’utilizzo di due diverse voci paga, da inserire nella busta paga. Il costo sarà integralmente deducibile dal reddito d’impresa, ai sensi dell’art. 95 del TUIR, in quanto riconducibile al rapporto di lavoro. |
Quando vanno consumati i buoni
Il consumo del buono da parte del dipendente potrà avvenire anche oltre l’anno 2023. Infatti, in tema di benefit erogati mediante voucher, l’Agenzia delle Entrate è intervenuta (circolare n. 5/E del 29 marzo 2018) precisando che il benefit si considera percepito dal dipendente, ed assume quindi rilevanza reddituale, nel momento in cui tale utilità entra nella disponibilità del lavoratore, a prescindere dal fatto che il servizio venga fruito in un momento successivo.
Credit by: IPSOA
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