SALARIO MINIMO: RAGGIUNTO L’ACCORDO SULLA DIRETTIVA UE
- Posted by autore blog
- On Giugno 11, 2022
- 0
Raggiunta nella notte del 7 giugno l’intesa tra Consiglio, Parlamento e Commissione Ue sulla direttiva per il salario minimo.
La direttiva, come noto, è un atto legislativo che stabilisce un obiettivo che tutti i paesi dell’UE devono realizzare. Tuttavia, spetta ai singoli paesi definire attraverso disposizioni nazionali come tali obiettivi vadano raggiunti. L’accordo dunque fissa i criteri per il calcolo ma non l’obbligo ad adottarlo.
Ad annunciare l’importante risultato è stata la Commissione per l’occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo (Empl) sul suo account Twitter.
“Nei nostri orientamenti politici abbiamo promesso una legge per garantire salari minimi equi nell’Ue. Con l’accordo politico di oggi sulla nostra proposta su salari minimi adeguati, portiamo a termine il nostro compito. Le nuove regole tuteleranno la dignità del lavoro e faranno in modo che il lavoro paghi”.
Scrive su Twitter la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
L’intesa dovrà ora essere approvata in via definitiva sia dal Parlamento che dal Consiglio Ue.
In ogni caso a Bruxelles sono certi che l’impatto della direttiva non sarà “negativo per la creazione dei posti di lavoro e per l’occupazione”, come ha già avvertito il commissario Ue al Lavoro Nicolas Schmit, ricordando che dopo l’introduzione in Germania l’occupazione è anzi aumentata e che nell’Ue non saranno comunque previsti massimi e minimi salariali. La direttiva punterà invece, secondo quanto già chiarito, a istituire un quadro per fissare salari minimi ‘adeguati ed equi’.
Cosa prevede la direttiva
L’idea delle tre istituzioni europee nell’accordo in via di approvazione è di rispettare le diverse tradizioni di welfare dei Ventisette, arrivando però a garantire “un tenore di vita dignitoso”, a ridurre le disuguaglianze e a mettere un freno ai contratti precari e pirata. Si mira poi a “rafforzare il ruolo delle parti sociali e della contrattazione collettiva”.
La copertura della contrattazione collettiva in particolare dovrebbe venir fissata in una soglia compresa tra il 70% e l’80%, stando ai due obiettivi fissati rispettivamente da Commissione e Parlamento europeo e all’interno dei quali dovrebbe essere trovato un compromesso.
I paesi senza regolamentazione
L’Italia è tra i sei Paesi dell’Ue a non avere già una regolamentazione in materia, con un dibattito del tutto aperto tra le parti sociali e all’interno del governo stesso.
Oltre all’Italia il salario minimo non è stato istituito anche in Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Svezia.
L’ammontare del salario minimo
Dove il salario minimo è già previsto, stando agli ultimi dati Eurostat, viaggia tra i 332 euro mensili della Bulgaria e i 2.257 euro del Lussemburgo. In Germania è pari a 1.621 euro.
Le definizioni di salario ‘adeguato’ e ‘minimo’ sono altri punti su cui si devono confrontare i negoziatori europei. Anche se il testo sarebbe ormai blindato da un accordo di massima raggiunto tra Francia e Germania e resterebbero da definire solo dettagli tecnici. La nuova direttiva europea potrebbe così essere approvata definitivamente entro giugno facendo scattare da quel momento la tagliola dei due anni per il recepimento negli ordinamenti nazionali.
Le reazioni
“Una tappa importante per l’Europa sociale“. Così la presidenza di turno francese dell’Ue ha commentato l’intesa. “Nel pieno rispetto delle diversità nazionali – si legge in un tweet – il provvedimento favorirà dei salari minimi adeguati nell’Ue e lo sviluppo della contrattazione collettiva”.
Soddisfazione per l’intesa è giunta anche dall’Italia dove il dibattito politico sul tema si è riacceso in questi ultimi giorni fino a creare qualche tensione all’interno della maggioranza e del governo.
“Quello raggiunto nella notte a Strasburgo è un accordo storico. Per la prima volta l’Unione europea fissa dei criteri per salari minimi adeguati ed equi e per contrastare la concorrenza sleale e il dumping sociale”. Così Daniela Rondinelli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, in una nota.
Un provvedimento molto atteso nel nostro Paese – il ministro Andrea Orlando lo ha definito “un assist per i lavoratori che spingerà di più verso interventi che salvaguardino i livelli di salario più bassi e verso una disciplina organica”.
Il segretario della Cgil Maurizio Landini ha invitato a non ascoltare l’Europa “solo quando ci dice di tagliare le pensioni o cancellare l’articolo 18 o tagliare la spesa sociale. Se finalmente tutta l’Europa si rende conto che salari bassi e lavoratori precari senza diritti mettono in discussione tenuta social, bisogna ascoltarla”. “Abbiamo un problema drammatico di lavoro povero”, la denuncia del segretario del Partito democratico Enrico Letta: “Noi siamo a favore del salario minimo, nella logica della direttiva Ue. Il salario minimo serve a togliere il più possibile dal tavolo le fattispecie di lavoro povero”.
Per il vice presidente di FI Antonio Tajani invece “si rischia di abbassare gli stipendi piuttosto che aumentarli”. Mentre per la leader di FdI Giorgia Meloni è “un’arma di distrazione di massa”, quando andrebbe tagliato il cuneo fiscale. Il leader dei Cinque Stelle Giuseppe Conte ha definito “indegno” cercare di rimuovere il reddito di cittadinanza, “anzi dobbiamo lavorare per allargare il fronte – ha ribadito – introducendo anche il salario minimo”.
Credit by: ANSA
0 comments on SALARIO MINIMO: RAGGIUNTO L’ACCORDO SULLA DIRETTIVA UE