Pmi: competenze digitali e smart working. Il progetto IRESDES4.0
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- On Maggio 16, 2022
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Si intitola “Industrial relations and Social Dialogue for an Economy and a Society 4.0” (IRESDES4.0) il progetto, cofinanziato dall’Unione Europea che intende rafforzare il dialogo sociale fornendo linee guida e raccomandazioni per migliorare lo smart working e lo sviluppo delle competenze digitali. Le parti sociali e gli altri attori del mercato del lavoro saranno così accompagnati verso una migliore comprensione delle implicazioni della trasformazione digitale sui contratti collettivi di lavoro.
Il partenariato del progetto è guidato da Confimi Industria (con il supporto di Confimi Industria Digitale e Confimi Servizi) e coinvolge, ADAPT, la European DIGITAL SME Alliance e FIM-CISL Veneto mentre FIM CISL e IndustriALL Europe partecipano come organizzazioni associate.
La prima fase del progetto
Durante la prima fase del progetto il lavoro da remoto e lo sviluppo delle competenze digitali nei luoghi di lavoro sono stati approfonditi principalmente tramite una ricerca desk (comprendente l’analisi ragionata della letteratura scientifica internazionale e di contratti collettivi dei settori analizzati), ricerca integrata con le informazioni raccolte attraverso una serie di interviste semi-strutturate a rappresentanti sindacali e datoriali (per una ricognizione dei risultati preliminari del progetto, si veda D. Porcheddu, M. Roiatti, Competenze digitali e lavoro da remoto nelle PMI: i risultati preliminari del progetto IRESDES4.0).
Ma è il confronto diretto con le parti sociali uno dei punti di forza del progetto IRESDES4: è previsto, infatti, che i risultati tratti dalle attività di ricerca siano periodicamente discussi e validati da parte di un Board composto da esperti e stakeholder provenienti da diversi paesi dell’Unione Europea. Il primo di questi incontri di validazione si è tenuto lo scorso novembre, nell’ambito dell’XI edizione della Conferenza Internazionale di ADAPT, mentre il secondo è avvenuto in occasione del workshop pubblico “How can social dialogue embrace digital skills for SMES?”, organizzato dalla European DIGITAL SME Alliance il 29 aprile 2022 a Bruxelles.
Il punto di vista degli esperti
Durante gli incontri previsti gli esperti hanno fornito il proprio punto di vista in merito ai temi di interesse del progetto, fornendo ai partner importanti spunti al fine del suo futuro sviluppo. È stato discusso ad esempio il grado di affidabilità e aderenza ai diversi contesti economici e produttivi delle informazioni statistiche rilasciate dai principali dataset europei e nazionali utilizzati nella ricerca. Con riferimento al basso livello di digitalizzazione nelle PMI (sia in termini di “digital intensity”, sia di specialisti ICT operanti nelle aziende), i dati in esame potrebbero non essere l’unica fonte da considerare per fornire un quadro concreto delle realtà in questione: le PMI infatti scelgono, in molti casi, di esternalizzare i loro servizi IT, piuttosto che impiegare direttamente personale specifico che si occupi dell’infrastruttura informatica.
In ogni caso, un possibile modo per aumentare il livello di digitalizzazione nelle PMI è stato individuato, da un lato, nell’ “educazione” dei piccoli e medi imprenditori sull’importanza delle nuove tecnologie per la competitività delle proprie aziende e dei territori in cui operano e come proxy per abilitare anche la transizione verde (ad esempio con lo sviluppo di processi produttivi più sostenibili dal punto di vista del loro impatto sull’ambiente), dall’altro nel sostegno alla motivazione dei lavoratori nell’impegnarsi in iniziative formative, agendo anche sullo sviluppo delle competenze trasversali quali la promessione all’apprendimento continuo.
L’importanza della formazione
Un tema considerato di particolare rilevanza anche nel corso dell’evento di Bruxelles è stato quello della formazione di qualità dedicata all’acquisizione e/o potenziamento delle competenze digitali, rivolta al personale delle PMI del settore metallurgico (con i dovuti distinguo tra comparto IT – dove le competenze digitali sono principalmente di tipo avanzato – e quello manifatturiero – dove, invece, è ancora forte la domanda di digital skills di base), ma anche con riferimento alla urgenza della formazione per gli imprenditori e l’aggiornamento dei formatori stessi.
Inoltre opinione comune di esperti e dei relatori del workshop è che la formazione in materia di competenze digitali dovrebbe essere adattata alle necessità del singolo lavoratore per massimizzarne l’efficacia e garantire l’occupabilità lungo tutto il corso della vita lavorativa di tutte le categorie. Il dialogo sociale e la contrattazione collettiva sono stati identificati dunque come gli strumenti più adatti per garantire un migliore accesso alle opportunità formative (in termini di ampliamento della platea di lavoratori coinvolti) e la gestione della formazione dedicata alle competenze digitali, sia nelle PMI che nelle grandi imprese.
Lo smart working e i nuovi rischi per il lavoratore
Lo Stakeholder Board ha discusso il tema del lavoro da remoto, specialmente con riferimento ai “nuovi rischi” che possono colpire i remote workers; materia di cruciale importanza anche in considerazione del fatto che, stando all’opinione condivisa dagli esperti, quanto sperimentato durante la pandemia da COVID-19 rappresenta un’esperienza non reversibile, e che dunque il futuro del lavoro sarà necessariamente “ibrido”.
In particolare, come raccomandato dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro nel report rilasciato in occasione della Giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro (28 aprile 2022), è stato evidenziato che la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori necessita di una regolamentazione specifica attraverso la contrattazione collettiva e il dialogo sociale.
Nuovi rischi per chi lavora da remoto, in termini stavolta di tutela dei dati personali, sono, a parere degli esperti, da individuare nell’uso di strumenti tecnologici per il monitoraggio delle prestazioni, l’uso dei quali, dunque, dovrebbe essere implementato a seguito di approfondite valutazioni e, sempre, attraverso il confronto il dialogo tra imprese e rappresentanti dei lavoratori.
Tramite il confronto con gli esperti del Board del progetto, si è significativamente contribuito alla costruzione della prima versione Report on the state-of-the-art regarding smart working and digital-skills development in social dialogue practices and CLAs, ma ciò consentirà anche l’aggiornamento (ad esempio dando spazio ai temi della sovranità digitale, del lavoro su piattaforma degli specialisti IT e del ruolo strategico delle associazioni datoriali nell’abilitare iniziative virtuose di formazione per gli imprenditori).
Le prossime tappe del progetto
Il terzo workshop di validazione sarà organizzato da FIM VENETO e si terrà il prossimo ottobre a Venezia Mestre. I contributi che forniranno gli esperti del Board risulteranno altresì fondamentali per la realizzazione del prodotto finale del progetto: si tratta di un documento contenente una serie di raccomandazioni, dirette alle parti sociali europee, agli stati membri e alla Commissione Europea per la gestione del lavoro da remoto e dello sviluppo delle competenze digitali attraverso la contrattazione collettiva e le pratiche di dialogo sociale.
Credit by: ADAPT Diletta Porcheddu, Scuola di dottorato in Apprendimento e innovazione nei contesti sociali e di lavoro
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