di Sergio Cosentino, Avvocato.

ACCERTAMENTO ISPETTIVO – ONERE DELLA PROVA – EFFICACIA PROBATORIA DEI VERBALI DI ACCERTAMENTO DEI FATTI AVVENUTI E DELLE DICHIARAZIONI RACCOLTE NELLA FASE ISPETTIVA.

La Corte d’Appello di Catania, con l’interessante sentenza in commento, ha affrontato l’annosa questione dell’onere della prova nelle controversie aventi ad oggetto una pretesa contributiva scaturente da ispezione degli organi preposti alla vigilanza (Ispettorato del lavoro ed Enti previdenziali).

Il Collegio, in particolare, ribadisce il principio secondo cui i verbali degli ispettori fanno piena prova, fino a querela di falso, con riguardo ai fatti avvenuti in presenza dei pubblici ufficiali, mentre la fede privilegiata non si estende alle dichiarazioni raccolte, anche se rese dai lavoratori interessati. Ed invero, come più volte chiarito dalla Suprema Corte di Cassazione, a tali dichiarazioni non può attribuirsi efficacia probatoria e, pertanto, la sussistenza del credito contributivo non può essere comprovata attraverso la mera acquisizione in giudizio del solo verbale di accertamento (cfr. ex multis Cass. S.U., 24 luglio 2009 n. 17355; Cass., Sez. Lav., del 18 maggio 2010 n. 12108; Cass., Sez. Lav., 10 novembre 2010 n. 22862).

La Corte ha, peraltro, ritenuto inammissibili i verbali di accertamento del Nucleo dei Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Catania, essendo stati prodotti, per la prima volta, in sede di gravame. Il Collegio giudicante, infatti, ha ritenuto tardivi i nuovi documenti prodotti nel giudizio di appello, non sussistendo, in questo caso, i presupposti per ricorrere all’art. 421 c.p.c., in quanto, come più volte ribadito dalla Corte di Cassazione, l’esercizio da parte del giudice dei poteri istruttori d’ufficio non può essere ammesso in presenza di una carenza probatoria totale (Cass., Sez. Lav., 10 gennaio 2005, n. 278; Cass., Sez. Lav., 8 agosto 2002 n. 12002; Cass., Sez. Lav., 9 marzo 2001 n. 3516).

Sentenza N. 489/2018